Ordinare un Manhattan Dry non è solo bere un drink—è bere storia. Dai party politici del 1870 al bar di Ron Burgundy, questo cocktail ha evitato l'oblio come un professionista. Scopri perché continua a conquistare barman e cinefili.
Il Manhattan Dry è una lezione di semplicità. Gli ingredienti base: Whisky di Segale (o Bourbon), Vermut Secco e una spruzzata di Bitters Angostura. Mescolato—mai shakerato—con ghiaccio, viene filtrato in una Coppa Cocktail fredda e decorato con una Ciliegia Maraschino. Il whiskey regala calore speziato, il vermut un tocco erbaceo, e i bitters legano il tutto con un accenno di cannella. Bevi lentamente e noterai come i sapori si fondono—prima intensi, poi morbidi, con un finale secco.
In termini di gradazione, non è leggero (30-35% ABV), quindi riservalo a serate tranquille. La texture? Setosa, grazie a una mescolatura attenta. La presentazione è fondamentale: servilo liscio in un bicchiere con stelo per mantenerlo fresco. Ideale per serate autunnali o feste invernali, si abbina a piatti sostanziosi o a momenti di relax.
Curiosità: Il suo momento hollywoodiano arriva in Una settimana da Dio, dove Veronica Corningstone lo ordina al Tino’s. La risposta di Ron Burgundy? «Non mi fido di nulla che venga da New York... tranne forse di questo.» Persino i giornalisti immaginari sanno che è un must.
Nonostante non sia IBA-ufficiale, è un classico nei bar da Londra a Tokyo. Vuoi stupire? Cita le sue origini al Manhattan Club—ma evita di chiedere se Jennie Jerome c’era davvero.
Il Manhattan Club era il cuore della vita elegante newyorkese negli anni 1870, e questo cocktail divenne il suo simbolo. Le ricette si diffusero in fretta—entro il 1880, i barman da Boston a San Francisco lo mescolavano. Il Proibizionismo quasi lo uccise, ma i speakeasy usarono gin di contrabbando (brutta idea) o whiskey illegale (idea migliore). Nel dopoguerra, appassionati come David Embury lo riportarono in vita nei libri, cementandone lo status di «classico».
Oggi trovi varianti come il Black Manhattan (sostituisce il vermut con l’Amaro) o il Perfect Manhattan (metà vermut dolce, metà secco). Ma i puristi restano fedeli all’originale: tre ingredienti, mescolati con vigore, serviti più freddi di un inverno newyorkese.
Prepara un Manhattan Dry perfetto con questi trucchi:
- Usa vermut fresco—quello vecchio sa di rimpianto.
- Mescola per 30 secondi; shakerare rovina il Whiskey.
- Prova la segale per spezie o il Bourbon per dolcezza.
- Congela il bicchiere prima—niente compromessi.
- Salta la ciliegia se ti senti ribelle.
- Perfect Manhattan: Metà Vermut dolce e secco per equilibrio erbaceo.
- Black Manhattan: L’Amaro Averna sostituisce il Vermut, aggiungendo amarezza.
- Reverse Manhattan: Doppio Vermut per un sorso più leggero.
Il Manhattan Dry non è solo un drink—è un sopravvissuto. Guerre, Proibizionismo, disco... li ha superati tutti. Il prossimo giro è tuo.
Lascia un commento
Tutti i commenti vengono moderati prima di apparire sul sito e saranno esaminati entro 24 ore.
Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati da *
Commenti Attuali: 2